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ALLOGGI DIFESA ANALISI INFORMAZIONE E ISTRUZIONE PER L'USO



Al Signor Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano
Palazzo Quirinale
00100 Roma
Il legame tra cittadini e Istituzioni è spesso il termometro per verificarne, continuamente il loro funzionamento.
Solitamente sono le Leggi che escono dal Parlamento gli strumenti adatti a tale verifica.
Se poi accade che da una buona Legge ne derivano norme e regolamenti attuativi che ne stravolgono i principi, prima la delusione e poi il senso di impotenza, non fanno che interrompere ,forse definitivamente,anche i più forti e convinti legami.

Il caso che Le espongo sembra proprio,che purtroppo vada in questo senso. E si rimane ancora doppiamente delusi quando le norme riguardano il mondo militare, un universo maggiormente in grande evidenza nel corso di eventi dolorosi,ove la Nazione si stringe ai cittadini militari . Ma avviene in altri momenti che questo sentimento di solidarietà sembra affievolirsi ,specialmente quando gli stessi cittadini militari sono chiamati ad affrontare le prove ardue della vita, quando stanchi ed anziani,in servizio o in congedo, se non hanno avuto altre opportunità economiche,o semplicemente sono pensionati monoreddito o vedove ,e non possiedono quindi quelle risorse economiche per acquistare una casa in un mercato sottoposto non tanto alle leggi dell’economia ma da quelle più arcigne e implacabili della finanza, vengono meno tutte quelle condizioni di fiducia che ne avevano inorgoglito fino ad allora la loro vita.

Ed è quello che sta accadendo in tema di alloggi della Difesa.
Questi cittadini militari ,pur pagando un canone così come previsto dalle Leggi (la 537 del 1993 e la 724 del 1994 debitamente aggiornate ), vengono considerati come una categoria di non aventi diritto,e tacciati,in perfetta malafede,come “sine titulo” e poi abusivi ,irregolari e “non aventi diritto ad abitare in quelle case “ .
Questo compito che qualifica chi lo usa,viene di volta in volta svolto indifferentemente anche da qualche rappresentante all’interno dell’Amministrazione Difesa o più semplicemente da organi di stampa e giornalisti non proprio informati e se in buonafede, semplicemente a caccia di scoop. Anche se al contrario altri, raramente ,cercano in perfetta solitudine, di contrastare questa martellante opera di linciaggio dialettico e morale.
La verità è che queste famiglie,dopo aver perso il titolo concessorio, ma rivestendo lo “status” non di concessionario (sono alloggi di servizio) ma di utenti rifornendo peraltro la Difesa di notevole gettito sotto forma di canone , gettito che viene utilizzato per il mantenimento di altre migliaia di alloggi destinati per lo più a militari aventi particolari incarichi che prevedono la disponibilità di alloggi pressoché a titolo gratuito.

Malgrado questo gettito,circa 30 milioni di Euro annui,la Difesa soffre della presenza di circa 4.000 alloggi non disponibili all’assegnazione per mancanza di risorse economiche, nonostante una forte domanda .
Per far fronte a questa carenza di finanziamenti, nella Legge finanziaria 2008 (Legge 244 –art. 2 -commi dal 627 al 631 –del 2007 ), è stato previsto che la Difesa varasse un Piano pluriennale di costruzione di alloggi da realizzarsi attraverso un volano tale da reperire risorse finanziarie costituito da alienazioni di non meno di 3.000 alloggi ritenuti dalla Difesa non più utili alle attuali necessità tecnico/operative.
La stessa Legge 244 fissa alcuni “paletti” da osservare nella stesura di un successivo Regolamento che ne avesse attuato i principi, ivi comprese le tutele . Ebbene ,proprio in questa fase delicata ,la stesura degli articoli del Regolamento , nel frattempo divenuto ATTO DI GOVERNO N. 138 , attualmente all’esame, ancora per pochi altri giorni, della Commissione Difesa della Camera dei Deputati per il previsto parere , sono stati elusi e vanificati quei “paletti” che il Legislatore si era fatto carico di inserire nella Legge .
Che tutto questo sia vero ed importantissimo per tante famiglie, Lei Signor Presidente lo potrà meglio di noi accertare. In questa occasione ci permettiamo di citare due particolari :

1 ) La Legge 244 all’art. 2 – comma 628 prevede di assicurare la permanenza degli attuali conduttori delle unità immobiliari e delle vedove, aventi basso reddito familiare non superiore a quello determinato annualmente con D.M del Ministro della Difesa, di cui all’art. 9 –comma 7 della Legge 537 del 24 dicembre 1993, ovvero con componenti familiari portatori di handicap ,dietro corresponsione del canone in vigore all’atto della vendita . Questo nel caso che gli interessati non fossero in grado di acquistare il loro immobile alienato .

Ebbene questa clausola di salvaguardia, uno dei punti qualificanti della Legge , viene annullata nella stesura del Regolamento attuativo, laddove viene subordinata, per la sola durata di 5 o 9 anni, non già al reddito del D.M annuale del Ministro della Difesa, ma da un improbabile reddito fantastico di 19.000 o 22.000 Euro annui lordi per l’intero nucleo familiare, non rispettando quindi nemmeno elementari norme di etica e di morale, che gli estensori non hanno inserito anche se obbligati dalla Legge . Basti pensare alle conseguenze : centinaia di famiglie si troveranno in una fase della loro vita piena di acciacchi dovuti all’età e con scarse risorse economiche,in mezzo ad una strada solo perché la Legge non è stata rispettata dal Regolamento.

2 ) E’ stata inserita la vendita all’asta ,originariamente prevista dalla Legge solo per gli alloggi rimasti senza opzioni da parte dei conduttori, anche per gran parte degli altri alloggi condotti regolarmente. Un assurdo giuridico, da far rabbrividire.

Sembrerebbe inverosimile ma questo Regolamento (Atto di Governo n. 138 ) ,ha già ricevuto il parere favorevole, dalla IV Commissione Difesa del Senato, nel corso di due brevi sedute.
Attualmente è in discussione alla Camera ove dopo la pausa festiva dei lavori ,riprenderà l’esame.
Anche a seguito dell’audizione in Commissione dell’Associazione CASADIRITTO e dell’Organo di Rappresentanza COCER è possibile che almeno alcune osservazioni possano essere accolte.
Rimane prerogativa comunque dell’Amministrazione Difesa voler accogliere o meno tali osservazioni nel testo definitivo.

Rimane Signor Presidente, l’amarezza nel pensare che quelle Leggi la 537 finanziaria del 1994 e 724 finanziaria del 1995 che furono varate per dare risorse alla Difesa attraverso il pagamento di un canone equo che desse alla Difesa le risorse ed agli utenti almeno la dignità del diritto, attuate dal Parlamento sotto la spinta dell’Associazione CASADIRITTO attraverso la raccolta di 30.000 firme in tutta Italia ,sotto la forma proposta di Legge di iniziativa popolare a norma della Costituzione e presentate a Lei in qualità allora di Presidente della Camera dei Deputati, quelle Leggi, tuttora in vigore ,propedeutiche alla attuale Legge 244 ,rischiano ora di essere vanificate attraverso un Regolamento che ci appare oltre che ingiusto , anche illecito.
Di fatto poi ,si cadrebbe in una situazione di molti anni addietro, con l’aggravio oggi , di una situazione sociale ed economica molto più critica.

Insomma una Legge giusta varata per dare risorse alla Difesa attraverso regole giuste, diventa poco più che uno strumento per fare soldi con vendite all’asta illegali, e cancellazione dei più elementari diritti.
Ripetiamo un concetto : è una colpa aver servito il Paese fino in fondo,che poi sembra voltarti la faccia e proprio nel momento del bisogno, oppure pensando a certi episodi ,purtroppo dolorosi, in cui sono protagonisti i militari, trovando enorme solidarietà, quando poi gli stessi sono in difficoltà o potrebbero esserlo, come lo sono gli utenti degli alloggi della Difesa ? Viene la voglia di pensare che sarebbe stata una fortuna essere andati via prima ….o comunque in tempo utile…magari entro 5 o 9 anni
Perché questa vergogna dei 5 o 9 anni e della vendita all’asta con tutta una famiglia dentro per tanti altri ?
Ci tolga questi dubbi Signor Presidente, affinché i valori fondamentali di questo Paese, tra i quali quello della giustizia e dell’equità sociale, che Lei giustamente ribadisce, possa darLe la forza e la convinzione di poter intervenire nei modi e nei canali che potrà percorrere, e nei tempi purtroppo ormai stretti, affinché attraverso i suoi buoni uffici con un convinto seppure informale intervento possa essere investito il dicastero interessato presso i suoi massimi rappresentanti per sensibilizzarlo nel momento decisivo della definitiva stesura dell’Atto di Governo n. 138 , e farlo ricondurre nella forma e nella sostanza così come la Legge 244 prevede.
Potremo così evitare situazioni di dolore, di disagio e di ansia verso tanti appartenenti al “mondo militare” ,costituito in questo caso da migliaia di famiglie.

Signor Presidente , chi Le scrive ,consegnò a Lei, nel 1992 assieme ad altri colleghi nel suo austero ufficio della Camera dei Deputati scatoloni pieni di firme e di speranze ,Lei ci fece dono , per rimarcare l’importanza, di un Suo Comunicato Ufficiale. In quel momento nelle nostre menti e nei nostri cuori ,aumentò la fiducia nelle Istituzioni.
Vorremmo che rimanessero intatte,anzi aumentassero ancora.
In questo saluto che Le porgo cordialmente, abbiamo inserito la speranza che ripongono in Lei tanti cittadini militari in servizio e loro famiglie, pensionati e vedove assieme ad un semplice augurio di buon anno e buon lavoro per questa nostra Italia.

Sergio Boncioli
Coordinatore Nazionale CASADIRITTO


Roma 4 gennaio 2010

4 gennaio 2010

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