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FAX AL CAV, RACCOMANDATE ALL’ON. LA RUSSA DILAGANO DA OGNI PARTE D’ITALIA
CASADIRITTO SE NE FA PORTAVOCE
IL SUO “J’ACCUSE” RECEPITO, DA’ ORIGINE A MOZIONI ED EMENDAMENTI AL FINE DI IMPEDIRE LA RETROATTIVITA’ DEI CANONI DI MERCATO
anche noi siamo cittadini di questa Repubblica
E’ in pieno svolgimento l’iniziativa scaturita dal Convegno della CECCHIGNOLA del 19 gennaio u.s. Nel pieno del martellamento di leggi e regolamenti “contro” inferti sulla testa delle famiglie, operato da una Amministrazione storicamente colpevole di protervia ed inefficienza e attualmente capace solo di cogliere al volo l’occasione che l’incertezza politica sembra poter offrire, per dare un colpo definitivo agli utenti che negli ultimi anni avevano contribuito a condividere soluzioni giuste, e costruire mattone su mattone, incontro su incontro, un insieme di proposte per generare un circuito virtuoso, tramutatesi poi in Legge 244, rispettosa ed in grado di contemperare le aspettative delle famiglie e le esigenze della Difesa, ecco che quelle famiglie con CASADIRITTO, offese e vituperate ma CONSAPEVOLI, unendo l’orgoglio e la ragione, producono uno scatto: rivendicano i propri diritti costituzionali inalienabili: DI ESSERE TRATTATI DA CITTADINI DI QUESTA REPUBBLICA.

FERMARE LA MACCHINA
Scrivono al proprio Ministro, quelle famiglie, richiamandolo alla riflessione; scrivono al Governo individuando nelle tre figure aventi rilevanza decisionale: Il Presidente del Consiglio, on. Berlusconi, il Ministro delle Finanze on.le Tremonti, e lo stesso Ministro della Difesa on. La Russa , figure in grado di fermare la macchina e porre rimedio a quell’incredibile intreccio di norme devastanti che negli ultimi mesi hanno infierito sulla tranquillità delle nostre famiglie.

a) un Regolamento del 18 maggio 2010, attuativo della legge madre 244 che viola palesemente tutti i paletti su cui con un sistema di pesi e contrappesi si basava quella legge: vendere il vecchio, per costruire, tutelando gli attuali utenti.
b) con un avventuroso “colpo di scena” nella legge finanziaria dello scorso 30 luglio viene introdotto un emendamento, l’art. 6. 21 quater con il quale, con un colpo solo, vengono cancellati i diritti, per poi far diventare quelle famiglie occupanti, anziché utenti e pretendere, insieme al rilascio, anche un pagamento di un canone di mercato.

Ma come è potuto accadere il verificarsi di questo incredibile “nuovo che avanza”?
CASADIRITTO da tempo, avendone diretta consapevolezza, metteva in guardia: incombeva l’Obiettivo 9. Già in quella riflessione, ( la Strategia del ragno ), veniva definito lo scenario prossimo venturo : la preda veniva individuata,poi circondata, quindi divorata. E’ ciò che è accaduto ,o sta accadendo tanto per essere ottimisti.

FINALMENTE UN SUSSULTO
Le lettere sibilline della Difesa, fatte per terrorizzare, dico e non dico, hanno fatto uscire dal “letargo” atavico molta brava gente “sonnacchiosa”. Questi in buona fede avevano “campato” di rendita. Loro i sonnacchiosi, si erano visti piovere dal cielo “a gratis” garanzie e vita tranquilla. Tanto c’erano gli “irrequieti” di CASADIRITTO che si agitavano per loro. Osservazioni e magari, dall’alto pontificavano : in caso di pericolo incombente, poi ci pensava CASADIRITTO,un blocco degli sfratti, che diamine e poi si poteva pensare ad altro. Ed ecco il sussulto.

ARRIVA IL POSTINO
Ma ecco il postino, ecco le raccomandate. Ecco soprattutto l’art. 6 -21 quater che si materializza, ecco la richiesta dell’ISEE. Ed anche gli indifferenti sono costretti a svegliarsi:
“Signor colonnello, ma che modi sono questi “ “Ma la privacy dove la mettiamo?”
“Metterò l’avvocato “
. Queste frasi di per se sacrosante, ma dette tardivamente, quando gran parte del lavoro “sporco” è già stato fatto. Lo sgomento poi è diventato orgoglio. La boccata d’aria pura avvertita nel corso del Convegno del 19 imprime una linea di demarcazione da indifferenza a presa di coscienza, concretizzatasi nello scatto di orgoglio rappresentato dalle iniziative in corso.

DILUVIO
Un vero e proprio diluvio di fax sta piovendo sulle scrivanie che contano. Perfino su quella storica che fu di Quintino Sella ed ora è in uso dell’attuale inquilino del Tesoro, on. Tremonti, che così potrà convincersi che fare i conti in astratto porta più danni che benefici.

QUANTI?
CASADIRITTO è in grado di affermare che sono già più di 3000 i fax- e mail già arrivati sui tavoli dell’on. Berlusconi, Tremonti e La Russa.
E sono passati solo 7 giorni. Quasi 500 le raccomandate inviate al Ministro della Difesa La Russa.
Questa risposta che nei prossimi giorni aumenterà in modo esponenziale, da la fotografia di una misura colma, che si può sintetizzare : basta, abbiamo già dato, che cosa volete ancora dalle nostre famiglie?
Se non è l’Obiettivo 9 che vi guida, quale è la ratio di quelle Leggi e di quelle normative?
In queste ore sono stati già presentati emendamenti al “ Milleproroghe”. L’obiettivo è quello di far slittare la curiosa pretesa di far entrare in vigore il 1 gennaio 2011, come data di partenza dei fantastici canoni di mercato, senza che decreto sui canoni e sopralluoghi abbiano avuto corso- ( necessarie saranno le procedure di accertamento casa per casa). Con lo slittamento si potrà quindi avere tempo per introdurre nella bozza attualmente nota una soglia di sostenibilità familiare.
Sempre in queste ore sono in corso di discussione alla Camera le mozioni Di Biagio ed altri (FLI ) ,Bosi ed altri ( UDC ), Villecco Calipari ed altri ( PD ), Di Stanislao (IDV), Cicu (PDL) ancora non note a CASADIRITTO.
Adesso ci sarà un modo per porre rimedio:
Il Sottosegretario Crosetto,questa volta in occasione dell’incontro con CASADIRITTO, ha mostrato un atteggiamento di disponibilità e prospettato delle aperture ; l’occasione del “Milleproroghe”e della discussione delle Mozioni alla Camera ne rappresenterà la verifica. Lo abbiamo visto pensieroso e sinceramente preoccupato.
Uno stop salutare per modificare le aberrazioni venute alla luce, ne renderebbe la sua figura enormemente accresciuta e rispettosa della legge e dei diritti delle famiglie.
Questa pausa di riflessione permetterebbe quindi di riaprire, almeno in parte, quell’iter intrapreso con troppa voglia di sbaragliare il tavolo, nella quale forse, qualcuno lo ha incoraggiato.
L’on. Crosetto, non ce ne voglia. Aspettiamo e verificheremo il suo atteggiamento nei prossimi giorni.
Sergio Boncioli

31 gennaio 2011

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