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A TRIESTE, PAGHI 2 COMPRI 1 – SCANDALO NEL NORD EST
Ennesima bufala a danno delle famiglie negli alloggi del Ministero della Difesa, ora si spiega il perchè di quel comunicato stampa...

Case al limite della fatiscenza, su 36 alloggi, 20 vuoti e scalcinati, di cui 3 inagibili. Sui rimanenti 16, per ora 2 comprano, 5 stop per 5 anni, zero usufrutto, via gli altri. Ecco le prove del fallimento LA RUSSA.

NELLA MORSA DEL “SISTEMA LA RUSSA – CROSETTO” SCHIACCIATA LA GENTE PERBENE
Se ci fosse stato ancora bisogno, una ulteriore conferma ci giunge dal Nord Est, nell’applicazione di quello che viene comunemente definito il “sistema La Russa Crosetto” rispettivamente ex Ministro della Difesa e ex Sottosegretario dello stesso dicastero, con delega agli alloggi, che in perfetta simbiosi hanno contribuito al varo ed alla applicazione dei deprecabili Decreti riguardanti le Norme per le vendite (Decreto del 18 maggio 2010) e se ciò non bastasse del Decreto dei canoni di mercato (Decreto del 16 marzo 2011) che riduce alla disperazione alcune migliaia di famiglie.

Un unicum di norme incamerate in quei decreti che nel corso di un infelice periodo che li ha visti protagonisti indiscussi ed indiscutibili nel tormentato ed indimenticabile periodo che va dal 2008 al 2011, ove tutto è stato possibile. Decreti per vendite e canoni differenti per applicazione, ma speculari quanto a vessazioni, non escluse punte di vero sadismo amministrativo (l’invenzione delle punizioni attraverso una perfida applicazione di “multe” di 100, 200, 300, euro al mese di reddito virtuale, per far lievitare il reddito attraverso una doppia contabilità reale/virtuale definite una stron…ta perfino dal Capo della Segreteria politica).

Vale a dire a chi da GENTE PERBENE ha sempre pagato, registrato e comunicato finanche i dati sensibili delle propria famiglia, malattie ed handicap comprese, nel pieno rispetto di leggi e regolamenti e che loro amici di Obiettivo, dal Generale che dirigeva cellule con denominazione fantasiosa quanto dilettantesca ma non per questo meno implacabile, al Colonnello di quel Comando della Capitale che eseguiva maldestramente e che si dichiarava “non responsabile” ci tacciavano maldestramente ed illegalmente di ABUSIVI, e ci imponevano, riuscendoci, canoni insostenibili.

Da esorcisti-maghi, nelle cucine ministeriali, girando e girando i pentoloni con una mano e leggendo le istruzioni con l’altra, hanno fatto si che redditi di 45.000 euro diventassero talvolta 70.000, con questo risultato:
– per le vendite, hanno avuto l’effetto di azzerare quel piccolo sconto;
– per i canoni, hanno avuto l’effetto di aumentare il coefficiente correttivo.

Alla luce dei risultati che tutti possiamo ora constatare, CASADIRITTO aveva duramente contrastato tale invenzione perfida mentre quelle” pratiche” erano ancora in corso, e gli altri dormivano o facevano finta di non capire, era meglio e comodo passare per dormienti o altro, che impegnarsi. Ed è così che nacque e si concretizzò il “sistema La Russa-Crosetto”

I FATTI DI TRIESTE
Già si erano preannunciate le avvisaglie. Un paio di medi addietro, erano già state recapitate le proposte di vendita. Giusto il tempo di esprimere sbalordimento e meraviglia e qualche maleducata imprecazione che, poco dopo, da Roma arriva un’altra lettera che annulla la precedente. Un sospiro di sollievo poi i dubbi. Ma perché questa strana procedura di annullamento? Si saranno certo sbagliati nella formulazione delle proposte, nei prezzi, molti lo speravano. Ma ecco che arriva ancora un’altra raccomandata (la terza) da Roma: ora i prezzi sono veri (vedi allegato).

CHE COSA ERA SUCCESSO? ARRIVANO I POMPIERI

Qualcuno, prudentemente stava riflettendo. Il giorno 17 novembre 2012, dopo la prima raccomandata, Il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Trieste – Sala Operativa comunica al 12 Reparto Infrastrutture l’intervento di cui si è reso protagonista con carri, scale e uomini per cui era costretto a richiamare l’ignaro e distratto Reparto di Udine ad una urgente “messa in sicurezza per evitare pericoli per la pubblica e privata incolumità” (vedi allegato). L’intelligence di CASADIRITTO operando in condizioni emergenziali sul posto, è in grado di fornire anche la prova fotografica dell’intervento degli operosi ed amici Vigili del Fuoco.

DI CHE COSA SI TRATTA
A Trieste, ridente capoluogo Friulano, in Via dell’Ospitale (così si chiama) ex Caserma Maria Pia, questi alloggi, circa 36 degli anni 40, la metà dei quali già fuori discussione perché marci:
– senza ascensore;
– senza rete fognante;
– senza manutenzione;
– senza impianto elettrico a norma,
Le foto in bella mostra, (FOTO) ne mostrano pregi e.... qualche difetto.

MARE NOSTRUM ?
Non si ha notizia, dagli interessati, che mai, a loro memoria, la fossa delle acque nere sia stata mai svuotata, ed a parte di fenomeni carsici pur presenti nei dintorni, in molti sospettano e avanzano l’ipotesi non scientificamente comprovata, che le acque nere anziché raccogliersi nella fossa e poi essere aspirate, trovino “ospitalità” in altro luogo e altro modo e ”quelle cose li” tramite qualche marchingegno abusivo vadano in qualche modo a defluire nelle acque chiare e il tutto confluisca nel mare nostrum. Questa la tesi che molti pensano.

E poi: infissi, pavimenti, tubi da rifare. Le solite cose che la Difesa, come pochi altri, sa mettere sul mercato, al Gran Bazar, del Nuovo Mercato di Porta Portese del Nord Est, che la città di Trieste, benché ridente, ne rappresenta bene, suo malgrado, quelle caratteristiche. Città di porto di traffici, che nei secoli ha vissuto e ospitato venditori e mercanti di ogni genere, ma che ora rinnova la sua tradizione con merce e mercanzia dissestata e fatiscente con il Mercato del Decreto del 18 maggio 2010. Ma quei mercanti, per ora, rimarranno a secco, nessuno abbocca. Ma ad esso, se non c’è alternativa, c’è il baratro del rilascio di quell’alloggio, per molti il solo alloggio oggi plausibile. Si profila in un prossimo futuro lo scenario da CASADIRITTO ipotizzato: una gran bella gara all’asta e tutto il “cucuzzaro” cioè gli alloggi dissestati andranno certamente in mani buone, in mani “sicure”…..forse in mani amiche.

FUORI LE CARTE!
Ma i Triestini non sono stati a guardare. C’è chi ha voluto scavare sul “come” quel prezzo, rapportato al valore intrinseco degli alloggi, è stato formulato. Dopo l’arrivo della lettera di proposta di acquisto, ci si è rivolti, avvalendosi di quanto scritto nella lettera stessa, al 12 Reparto Infrastrutture di Udine (vedi allegato) chiedendo per iscritto la documentazione catastale, credendo di avere anche elementi probanti.

La documentazione fornita si riduce incredibilmente a un foglio ove sono riportati semplicemente meri dati catastali, (vedi allegato), banalmente reperibile presso un qualsiasi Ufficio direttamente o Agenzia di pratiche per chi non ha tempo. Nulla aveva a che fare quel semplice documento con la formulazione del prezzo indicato come risulta nella lettera arrivata. Quello, che in maniera corretta occorreva fornire e che si chiedeva, era del come era stato formulato, strutturato e costruito quel prezzo e non già una schematica piantina.

ECCO LA VERA VALUTAZIONE
Dopo quella presa in giro, ci si rivolge alla TECNOCASA di Trieste (vedi allegato). Per “quella roba li” al massimo sono 65.000 euro, per quello che ora vale, naturalmente dettagliando in maniera impressionante, selettiva e soprattutto con competenza, il valore rapportato all’effettivo stato d’uso.

Dunque, la Difesa ne vuole 124.000 e rotti, TECNOCASA che di case se ne intende dichiara e sottoscrive 65.000, quindi COMPRI 2, PRENDI 1. Al Gran Bazar tutto può accadere……anche in un tentativo furbo di disfarsi della mercanzia, per giunta a prezzi imbattibili, ora divenuta, come abbiamo documentato, anche pericolosa.

RISULTATO PRESSOCHE’ FINALE
Su 16 utenti e famiglie che abitano “all’Ospitale”
– 2 comprano;
– 5 rimangono, avendone i requisiti, per 5 anni;
– 0 (zero) usufrutto, forse nel timore, che in quelle deprecate condizioni in cui versa l’immobile, potrebbero essere trascinati in un rovinoso coinvolgimento nelle spese, dal nuovo padrone di casa che certamente si farà avanti. – i rimanenti, a norma di Regolamento, in una triste attesa della lettera dei 9O gg. di tempo per lasciare l’alloggio, cercano una soluzione.

Uno scenario chiaro e indiscutibile quello che ne deriva, un boccone di 30 alloggi, esclusi i 2 che comprano, ma comprese le case già vuote, messi sul piatto all’asta. Se questo era l’Obiettivo, è stato abbondantemente raggiunto. La legge 244 e la sua ratio ed il tentativo generoso quanto arduo di alcuni ingenui ed infaticabili, di rendere conciliabili le giuste esigenze della Difesa con le comprensibili speranze ed aspettative delle famiglie, date poi in pasto a... quelli la, è servito.

CHE QUALCUNO, DALL'ALTO DEI CIELI, VI PERDONI
Forse con una altra valutazione, che avesse rispettato la realtà, ed il valore reale come ha valutato TECNOCASA, molte di quelle famiglie sarebbero restate, tirandosi su le maniche e provvedendo a rimettere su quel marciume. Siamo sicuri che lo scenario che si prevede e che CASADIRITTO intravede, non è lontano dalla realtà. Si faranno avanti i “terzi” che immaginiamo, con ruspa e metodi, come dire, convincenti…. sistemeranno all’italiana anche “l’Ospitale”. Ne verrà fuori magari un Resort e di quegli abitanti non ne resterà traccia. ERANO SOLTANTO GENTE PERBENE.

DEDICA AGLI AUTORI DEL COMUNICATO STAMPA DELLA DIFESA
Sarebbe istruttivo oltre che auspicabile che l’autore o l’ispiratore di quel comunicato Stampa n.53 del 19 dicembre 2012 (vedi allegato) così entusiasta ed un pochino mistificatorio, circa l’andamento delle vendite, rivedesse onestamente dati e percentuali, quelle vere, sulle vendite. A meno che per vendite, intendano quelle future, quelle all’asta....

Intanto a Trieste c’è un gran fervore. Quelli di VIA GIUSEPPE ROTA, i cui alloggi saranno prossimamente posti in vendita, attendono con curiosità e trepidazione una lettera...

Sergio Boncioli

11 febbraio 2013


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