Facebbok  Ι  
Sul Web Nel sito

ALLOGGI DIFESA ANALISI INFORMAZIONE E ISTRUZIONE PER L'USO

condividi         

"A PARERE DI QUESTO REPARTO....." A PARERE DI CASADIRITTO

CLAMOROSO EPISODIO DI MANIFESTA INADEGUATEZZA

ACCADE A FIRENZE E RIGUARDA L’APPLICAZIONE DEL DECRETO MINISTRO DIFESA. E’ LO STESSO COMANDO CHE GIA’ SI TROVA NELL’OCCHIO DEL CICLONE PER VIA DI QUELLE LETTERE NON ANCORA ANNULLATE.
NELLA GALLERIA DEI “PARERI”, MANCAVA QUESTO SIMPATICO DUETTO, TRA COMANDO ESERCITO “TOSCANA” E 7° REPARTO INFRASTRUTTURE, GROTTESCO QUANTO DANNOSO

Ci mancava ancora e ne avremo fatto volentieri a meno. E’ ciò che accade a Firenze. E’ quanto risulta dall’incredibile carteggio, riportato in allegato, intercorso tra il Comando Militare Esercito “ Toscana” di Firenze e il dipendente Ispettorato delle Infrastrutture dell’Esercito, 7° Reparto Infrastrutture sempre di Firenze. Ne deriva che cominciano a sorgere i dubbi per chi ancora non ne aveva, ma fornisce altre e formidabili certezze a chi di dubbi già ne aveva. Quali?

Come tutti quelli che seguono le vicende sanno bene, in quel di Firenze, lo stesso Comando e dependance, (Unico Comando dell’Esercito in tutta Italia) che si è prestato attraverso una illegittima e arbitraria lettera inviata a categorie protette dove veniva raccontata una presunta abolizione dell’equo canone passando a vie di fatto, prelevando denari presso le casse degli Enti Previdenziali o Uffici Amministrativi. Non risulta che nessuno al vertice della Difesa, ne sapesse niente. Un classico caso, esistente in natura, di poteri paranormali, che potrebbe essere oggetto di studi approfonditi.

Ma a CASADIRITTO basta aver appurato i fatti: quelle lettere vanno ritirate come quel Comando ben sa. Saranno ridotte a carta straccia. Gli ordini sono stati impartiti, dal Ministro, dai suoi Consiglieri, dal Sottosegretario on.le Gioacchino Alfano, dagli Uffici Legislativi, dal Capo Gabinetto, tramite precisi interventi dei vertici di quel Comando. Anche il Parlamento, tramite alcuni componenti, la Presidente on. Rosa Villecco Calipari ed il sen. Aldo Di Biagio sono intervenuti con funzione di Sindacato Ispettivo su atti riguardanti lavori Parlamentari. Coraggio e fate presto, lo ha già fatto Il Comando Aeronautica di Roma.....

MA ECCO CHE COSA HANNO COMBINATO DI NUOVO. Il 7° Reparto Infrastrutture che da quel Comando Esercito “Toscana” dipende, ci mostra e dimostra tutti gli aspetti più inquietanti. Ci conferma, attraverso una lettera ed i suoi dettagli, in che mani sono quelle Istanze.

L’ANTEFATTO Un utente di Sesto Fiorentino, nei termini e con le modalità previste, presenta regolare Istanza, in Allegato D, al fine del riconoscimento dello status di handicap grave, contemplato dal Decreto del Ministro della Difesa del 7 maggio 2014, G.U. n.160 del 12 luglio 2014. L’Istanza viene velocemente presentata il giorno 14 luglio. In data 22 settembre 2014 viene accolta dallo stesso Comando, che con lettera in pari data impartisce al 7° Reparto Infrastrutture l’ordine di “provvedere agli adempimenti amministrativi di propria competenza derivante dal riconoscimento del beneficio richiesto dal concessionario sine titulo”. Ovvero calcolare il nuovo canone ai sensi dell’art. 286 comma 2 del Codice di Ordinamento Militare.

IL FATTACCIO Il competente 7° Reparto Infrastrutture con lettera del 30 settembre 2014 con una insospettata padronanza della materia (o almeno sembra) pone in dubbio con un irrituale

“A PARERE DI QUESTO REPARTO”

l’applicazione dell’art. 286 comma 2, in quanto specifica come risposta lo scrivente Reparto, quell’articolo 286 comma 2 , “disciplina i canoni per gli utenti con titolo” alla concessione dell’alloggio per i quali si applica un canone determinato con i criteri fissati dal regolamento degli alloggi (art. 311 – 361 del D.P.R. 15 marzo 2010 n. 90), ovvero, se più favorevole all’utente, un canone pari a quello derivante dall’applicazione della normativa vigente in materia di equo canone. (Testuale come dice il Testo Unico). Quindi, azzarda il Comandante del Reparto, non si sa bene ispirato da chi, “si ribadisce la necessità di specificare se il canone, sia quello disciplinato dall’art. 335 del Regolamento degli alloggi per gli utenti con titolo, ovvero quello degli utenti “sine titulo” così come previsto dall’art. 286 comma 3 del Codice di Ordinamento Militare”.

In sostanza, analizzando le parole in maniera analitica la lettera del 30 settembre, A PARERE DI CASADIRITTO, vengono alla luce le seguenti considerazioni:

la prima: trova conferma quello che era solo un dubbio, e cioè che viene impiegato personale per adempiere a semplici formalità esecutive, vale a dire la mera applicazione di una pratica già decisa e pur tuttavia rimessa arbitrariamente in discussione. Ricordiamo all’esterrefatto Reparto, che i Pareri, quelli veri, sono stati già espressi dal Parlamento della Repubblica il quale ha approvato un Testo, e poi decretati da un Ministro, tutti nella maniera costituzionalmente prevista. Successivamente all’emanazione delle Linee Guida da parte degli Statti Maggiori competenti per Forza Armata che le ha diramate ai singoli Comandi Territoriali, le conseguenti Istanze degli utenti sono state esaminate dal Comando competente e rese esecutive. Questo Reparto deve solo fare i conteggi. I ”Pareri non richiesti” hanno solo il potere di ritardare inutilmente la pratica ed arrecare un danno anche economico. Di questo è bene, che si tenga sempre a mente.

la seconda: Nel caso particolare si tratta di applicare, a chi ne possiede i requisiti (portatore di grave handicap) quanto ben specificato, sia nel Testo del Decreto, sia nello stesso Allegato D, assegnando agli aventi titolo il riconoscimento della norma, la collocazione nell’art. 286 comma 2. Ripetiamo è scritto nel Decreto e nell’allegato D.

la terza: E’ ridicolo e insopportabile, oltreché non concesso, che cosiddetti ed improvvisati esperti non si sa bene di che cosa e nominati per la bisogna da chi, all’interno di un Ufficio , anziché applicare, per giunta su input del Comando sotto il quale sono alle dipendenze gerarchiche, la norma già scritta, approvata e decisa, decidono di esprimere pareri. Ciò allora ci dà da pensare. Si pensa, ad esempio, che anni ed anni di incultura ed invito alla caccia all’abusivo ”abbiano generato il mostro.” Ma come? Potrebbero aver pensato sbalorditi gli esterrefatti addetti, per anni ci avete raccontato che il nemico erano i sine titulo, ed ora, anche se con l’handicap come in questo caso, gli “regalate” quanto spetta a quelli con il titolo?”

Questi sono i risultati, è evidente, di quanto ha seminato per anni l’Obiettivo 9 ed il suo Suggeritore. Un avvelenamento dei pozzi anche ai livelli più bassi.

la quarta: lo stesso comportamento, ci permette pur nel paradosso che inevitabilmente emerge dalla lettura della lettera del 30 settembre 2014 del Reparto Infrastrutture, che pur in presenza di qualsiasi interrogativo o perplessità privata, qualsiasi parere recondito fosse possibile esprimere, in privato o pubblico al di fuori dell’attività pubblica lavorativa, non può prescindere dalla doverosa applicazione derivante da una lettura elementare della lingua italiana. Gli autori del simpatico duetto, mettendo per iscritto quanto abbiamo riportato, facendo perdere del tempo prezioso a chi deve uscire dall’inferno dei canoni di mercato, come risulta, fanno venire forti dubbi che questa lettura del Decreto e dell’Allegato D possa esserci stata.

la quinta: pur nella necessità di dare un comportamento assolutamente conforme ad una applicazione assolutamente giuridica (ma abbiamo visto che nel caso specifico questo non è avvenuto) da parte di chi è chiamato non ha decidere ma solo ad applicare quanto da altri stabilito, è del tutto assente da questi comportamenti censurabili, l’elemento umano: è del tutto assente il fatto che si sta trattando una pratica di un portatore di gravissimo handicap, ove l’elemento giuridico (che in questo caso non è in discussione) non può prescindere nel coniugarsi dalla trattazione del caso specifico, se non altro per motivi di ordine di tempo. Negli stessi mesi quell’utente sta versando inutilmente un canone che fa aggiungere disperazione a disperazione, come sappiamo quando vengono applicati canoni “insostenibili”. Già questa considerazione squalifica inequivocabilmente i responsabili dell’inutile perdita di tempo.

Quella pratica che già poteva essere stata contabilizzata anche nel beneficio economico, ora, oggi, sarà ritornata al Comando “Toscana” per un più “profondo esame”, si pensa.

CONTINUA IL PARERE DI CASADIRITTO.... Considerato il fatto o il fattaccio, di Firenze, che ha riflessi comunque anche su altre zone della Toscana, anche nell’interesse della credibilità della Difesa che su questo Decreto , nei limiti che abbiamo più volte sottolineato, ha dimostrato una inversione di tendenza rispetto a precedenti provvedimenti sui canoni, come il Decreto del 16 marzo 2011, attraverso l’applicazione del quale molte famiglie ne sono rimaste vittime, nel modo traumatico e drammatico che in questi tre anni abbiamo documentato. Sempre a parere di CASADIRITTO pensiamo che quanto accade a Firenze possa essere oggetto di intervento della Cellula Operativa Interforse e della Commissione di Garanzia già operante.

Il brutto esempio che è stato dato potrebbe essere benefico per impedire che possa succedere in altri casi presso altri Comandi. Ma soprattutto lo chiediamo perché nessuno si può permettere di perdere del tempo prezioso. Dopo Linee Guida emanate, briefing informativi, riunioni a tutti i livelli, una estate completamente dedicata all’informare a tutti i livelli i Comandi da parte degli Organi preposti della Difesa, non vorremmo che si leghi poi a mostruosi e pretestuosi tempi di istruttoria, per poi avere come risultato che all’atto pratico il tutto finisca in mano a soggetti inidonei o a strutture totalmente impreparate.

PRESENTAZIONE ISTANZE, ATTO FINALE.
Numerose sono già le prime Istanze approvate in maniera definitiva. Provengono quasi tutte dall’Aeronautica di Roma, in questo caso il più sollecito. Casi paradossali di maldestra applicazione con momentanei stop stanno accadendo un po’ dappertutto. Invitiamo gli utenti qualora ne abbiano comunicazione scritta di mettersi in contatto con CASADIRITTO che se ne ricorrono le condizioni, di segnalare i singoli casi alla Commissione preposta.

In queste ultimissime ore, la scadenza è fissata il 10 ottobre, occorre che tutti abbiano avuto la possibilità di sapere. Se le famiglie saranno mille o più di mille non importa. Quello che importa è che a mille o più di mille ritorni il sorriso, almeno uguale a quello appena accennato, quasi di immenso sollievo, che scaturisce dai volti di tante donne, tanti uomini, giovani, meno giovani, che in questi mesi abbiamo conosciuto, dramma per dramma, personalmente in Via Garibaldi. Dopo questa esperienza è difficile che tutto torni come prima. Per noi di CASADIRITTO , che degli “altri” ce ne facciamo carico, se fosse anche solo per questo, di aver visto quei volti ed in alcuni casi una commozione di gioia, saremo ripagati di tutto, insulti, amarezze , inevitabili sconfitte, ed accuse immotivate se pure comprensibili, di chi non è rientrato, ora, nei parametri dei requisiti richiesti.

Sergio Boncioli

Allegati:
   Lettera del Comando Esercito “Toscana” di Firenze del 22 settembre
   Lettera del 7° Reparto Infrastrutture di Firenze, del 30 settembre
   Allegato "D"

6 ottobre 2014

SOSTIENI CASADIRITTO

IOSSA TEMISTOCLE con causale CASADIRITTO

ADNKRONOS