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DAL FURBETTO DEL “GIORNALINO” ALL'ABUSIVO NON ABUSIVO MILANESE TRANQUILLO.
PER ARRIVARE AL “RUGGITO DEL CONIGLIO” E’ PROPRIO TROPPO, ANCHE PER CHI NE VEDE DI TUTTI I COLORI

Le contraddizioni di un giornalista “d’assalto” che con moltissime inesattezze e importanti omissioni, afferma una plateale bugia che offende migliaia di famiglie, passando per alcune verità, arriva a scoprire l’acqua calda su fatti arcinoti.

Una macedonia informativa senza capo ne coda, che ripete un’infamia verso tante famiglie. Naturalmente è il giudizio che ne dà CASADIRITTO

Un maresciallo che beato lui, disquisisce tra una supposta ma inesistente sua tranquillità e una certa non conoscenza perfino dei suoi diritti, figuriamoci di quelli degli altri.

AZZARDATA EQUAZIONE. Già l’avevamo reso noto con un articolo dell’8 febbraio scorso “cercasi disperatamente cappellano militare con nipote”, le avventure di un giornalista itinerante del “giornalone” che andava a caccia di episodi, a suo modo di vedere, interessanti non certo per squarciare recondite verità, in edito ad esami preventivi della materia, ma per cercare qua e la, situazioni tali da incuriosire e da fare gridare forse, all’indignazione e alla meraviglia. Alla ricerca del sensazionalismo puro, senza averne prima studiati le complessità e in genere, la materia.

Ciò scivolando inevitabilmente su quell’insulto, che per noi è come una bestemmia, che tanto appassiona da decenni molta gente come lui, che li accumuna con un fattor comune: quello di chiamarci abusivi con evidente inganno semantico facendo una azzardata equazione tra sine titulo e abusivi che vuol dire altro, ed evidentemente di goderne mentre pronuncia l’insulto. E dopo l’insulto domandando: perché rimanete? Poi con un acrobatico salto di qualità, ne deduce una forzata “ affittopoli con le stellette”, quando poi anche il servizio dimostra che ci può essere come c’è, una gestione clientelare, ma gli alloggi sono vuoti, non per l’affittopoli ma perché gli utenti vengono vessati con canoni altissimi parallelamente al problema delle clientele. E poi i dati abborracciati: gli alloggi sono 16.502 e non 18.447, quelli vuoti sono 4.785 e non 4.000 , gli utenti senza titolo sono 4.183 e non 5.384, duemila su, mille giù, mille li, le 720 case costruite fantasma sono solo un progetto, ma che importa , dopotutto mica sono un contabile, sono un giornalista d’assalto, sembra aver pensato il buon Crispino. Ma a torto, poiché anche dai dati dimostra la sua non efferatezza.

MAGICA FRASE CON IL TRUCCO. Mette in luce poi, sottoforma di una intervista fatta in modo “carbonaro", con voce in sottofondo grave e cupa, senza volto, per dire che? Per scoprire l’acqua calda, cioè che gli alloggi all’incarico vengono assegnati anche per clientelismo con inevitabile “ricatto che subisce l’assegnatario” successivamente all’assegnazione. E allora cosa scopre? Ma su che cosa si è parlato in tutti questi anni quando sia all’interno del Parlamento sia fuori, nelle nostre assemblee, nei nostri convegni, si è spesso focalizzato, senza voci d’oltretomba, senza che ci oscurassimo il volto, si è focalizzato dicevamo, su quella magica frase “obbligo di risiedere nella sede di servizio” come si era proposto in tutte le Sedi, anche Istituzionali, con l’altra frase “ Obbligo di risiedere nella località o circoscrizione in cui si presta servizio”.

Per questa sfumatura passa il trucco che c’è e si vede, lo vedono e lo hanno visto tutti, ma non c’è stato modo di spuntarla. Il tutto per dire, ma non per dimostrare che se ti fornisco una casa ed a questo accompagno l’obbligo di residenza, questo obbligo diventa una componente essenziale se è legata in quel “territorio", ma diventa un fumoso pretesto se quel “territorio” è talmente indefinito, anche interregionale, per giustificarne la semi gratuità. Sono anni che le persone serie ci provano ad imporre questo distinguo ma non ci si è mai riusciti.

Questo di conseguenza genera quelle interminabili liste di alloggi ASI, frutto di una circolare che la Difesa non rende nota, ma è tenuta gelosamente dai Comandi e soprattutto non è allegata al Regolamento sugli alloggi, ma solo citata. CASADIRITTO, avendola vista,…… produce di conseguenza il caos sugli affitti, ignobili per gli altri che si è creato, dopo l’accordo SMD/ Crosetto – La Russa a suo tempo concordato poi sfociato nell’Obiettivo 9. Attraverso quei canoni derivanti, avrebbero provocato lo svuotamento e quindi si potevano trasformare tutti gli alloggi in ASI, qualcosa non ha funzionato, non avevano previsto quell’autentico CRAC economico sulla gestione, un piano quindi che non prevedeva il disastro economico, era un piano folle. Sia per la Difesa, sia per le famiglie. Ma di tutto questo Crispino non ne voleva sapere niente. Lui cercava il cappellano.

MA TUTTO QUESTO ERA AMPIAMENTE PREVISTO. Ma quello di cui siamo stati maggiormente colpiti, a nostro dire, che è andato oltre l’immaginabile, nell’intervista on line che abbiamo inserito sulle pagine di facebook è l’intervista tra gli altri, ad un pensionato dell’Aeronautica di Milano. L’intervistatore e l’intervistato sembrano convergere almeno su un punto: l’ostentazione e l’esibizione a piene mani di spaventose lacune conoscitive della materia seppure nei diversi ruoli di chi domanda e di chi risponde.

L’INTERVISTATORE Prima rende noto dati e numeri di dieci anni prima, quindi vecchi. Afferma anche senza nessun riscontro, che la Difesa avrebbe costruito 720 alloggi, in derivazione di un piano. Affermazione azzardata e non veritiera. Di quegli alloggi, facenti parte del piano del 2010, i 720 alloggi fanno parte si di quel piano, e andrebbero situati in un’area della Cecchignola, ma ci sono nella sua fantasia. Per ora c’è il piano, il prato, l’erba, forse un progetto ma dei 720 alloggi nemmeno l’ombra. Poi afferma, insultando con un solo colpo 4.183 famiglie, annunciando che c’è “ la questione abusivi”, 5.000, che continuano ad abitare, meglio occupare, gli alloggi. Dati numerici e definizioni azzardate, nonché insultanti perché non veri.

Altra sensazionale trovata è quando raccoglie una dichiarazione, che passa come rivelazione, probabilmente era un tentativo di un topo d’appartamento (un ladro) fatto passare come un tentativo di occupare una casa per ottenere, poi a suo dire ( non dalla voce dall’intervistato, quindi una sua fantasia) una fantomatica sanatoria. Se avesse avuto la minima idea di che cosa stesse parlando, avrebbe saputo che ogni tentativo di occupazione, sarebbe stato immediatamente stroncato sul nascere, poiché gli alloggi sono equiparati ad “infrastrutture militari atti alla Difesa nazionale” e quindi inevitabile sarebbe stato l’intervento dei carabinieri. Altro che sanatoria “made in Crispino”.

Tutto ciò e tante altre cose che si sono viste, malgrado che nel primo approccio avuto con il Coordinatore di CASADIRITTO, che aveva accettato l’incontro (benché uscito appena, l’intervista è di gennaio, da una complicata convalescenza a seguito di un difficile intervento al cuore ancora non risolto) lo aveva sommariamente messo in grado di inquadrare l’argomento. Da quell’incontro, presente gran parte della Segreteria, si era già avuta la sensazione che quel giornalista cercava non una spassionata analisi sugli alloggi militari per procedere poi al suo lavoro, quello di intervistare, comprese le cause e gli effettui, ma era alla ricerca di fatti più verosimilmente fattarelli che stuzzicavano la sua voglia di sensazionalismo di bassa lega. Strada già percorsa da stuoli di suoi colleghi, non certo interessati al problema ma solo per fare, a nostro giudizio, pessima informazione.

Senza successo si è cercato di illustrare il percorso di un concessionario e la successiva permanenza come conduttore negli alloggi, prevista da reiterati Decreti annuali e da Leggi principali che ne stabilivano il quadro. Non era una sanatoria in ogni modo, ma una continuazione di utenza sotto un’altra forma giuridica. Non aveva recepito, tanto che in uno sprazzo di fantasia ulteriore, se la prende con lo Stato colpevole di aver prodotto quelle normativa. Anche se le cose fossero state sanate, quale è il problema ? Dove sono, ripetiamo ancora, gli abusivi? Evidentemente ha una delusione nei suoi intenti, quasi di sorpresa, quelle Leggi e Decreti a lui, come a tanti altri, non piacciono. Da qualche parte quelle sensazione e affermazioni le avevamo già sentite quello che voleva, era stanare quel cappellano di cui qualcuno ne aveva parlato, per giunta pure il nipote. …..Tutto tempo sprecato quell’incontro con un inevitabile addio. Ma poi nel suo girare è giunto a Milano e qualcosa ha trovato.

UN PENSIONATO, SEDUTO SUL DIVANO, MOLTO TRANQUILLO Una persona dall’apparenza molto placida, tranquilla che posta davanti ad una domanda un po’ innocente ma anche un po’ birichina, inerente al perché, dopo la perdita del titolo nel 2007, ancora permaneva nell’alloggio, rispondeva più o meno: “….ma lo sanno tutti. Mi fu spedita una lettera per lasciare l’alloggio. Una letterina, alla quale non fu dato alcun seguito. Sono quì tranquillo…." Quelle frasi smozzicate, “tutti lo sanno” “letterina” “tranquillo” sono quanto di più deflagrante avesse potuto affermare, prima di tutto verso se stesso. Ed è quanto di più dannoso verso le restanti 4.182 famiglie, oltre la sua, che avesse potuto pronunciare.

E’ ANDATA IN FUMO LA SPERANZA? In un solo colpo, con quelle frasi, placide, precise, tranquillizzanti (fuori dalla realtà) rischia di andare in fumo anche la speranza.

LA SPERANZA di voler costruire per gli utenti la consapevolezza, molto realistica, delle difficoltà e del bilico in cui si trovano, e di quello che sapremo fare per permettere a tutti noi di poter rimanere sotto un tetto sicuro. Consapevolezza e vicinanza con CASADIRITTO e con chiunque altra Associazione nel saper condurre o comunque limitare i danni che si prevedono.

LA SPERANZA che i tanti provvedimenti di Legge che si sono susseguiti in tanti anni, ottenuti con sforzi e sacrifici indicibili, avessero inciso nella vita di tante famiglie dando un senso alle loro battaglie, e fossero riuscite a dar loro piena coscienza delle difficoltà e del cosa fare per superarle.

LA SPERANZA che per il futuro, coinvolgendo tutti nelle difficoltà che le cose si complicano anche dal punto di vista giuridico, con la recente presa di posizione della Delibera della CORTE DEI CONTI/SMD, per trovare comunque una soluzione non traumatica.

LA SPERANZA, delusa del tutto, che quel pensionato, sia nella sua vita attiva, che ora da pensionato, di tutta questa situazione ne era completamente all’oscuro. Ne era persino all’oscuro dei suoi diritti e legava il suo destino all’interpretazione di “quella letterina”a cui nessuno aveva dato più seguito.

QUELLA “LETTERINA” IN SICILIA.... Chissà se il signor tranquillo, mentre riceveva quella “letterina” a Milano era al corrente che tante persone e famiglie non tranquille come lui, in servizio o in pensione in Sicilia, ricevevano un’analoga “ letterina” a seguito della quale in seguito, avrebbero ricevuto un avviso di reato da parte della PROCURA MILITARE DI PALERMO, (ora sciolta) e subire ben due processi .

Circa 100 utenti senza titolo, come il signor tranquillo, dell’Esercito e dell’Aeronautica, furono invitati a nominarsi un avvocato ricevendo un invito di comparizione per il “ reato di Disobbedienza art.47 n.2 e 173 Codice di Procedura Militare Penale ”perché “ ometteva di obbedire all’ordine attinente al servizio e alla disciplina e quindi invitati a presentarsi con l’assistenza di un avvocato”. Chi vuol leggere si faccia un giro di ricerca la serie di articoli su CASADIRITTO e del 18 giugno 2007 e seguenti.

Naturalmente dopo il processo di 2° grado tutto svanì. Ma gli imputati poi prosciolti dovettero pagare sia le spese processuali che il viaggio a Napoli, allora Sede del Tribunale di Appello. Senza contare i riflessi morali e materiali sulla loro salute. Eppure tutti erano in Italia e non su Marte, sia il signor tranquillo che quelli che tranquilli non lo erano

CHISSA’ SE IL SIGNOR TRANQUILLO... Probabilmente, anzi sicuramente, quel pensionato dell’Aeronautica, non è un abusivo e se è rimasto dentro quella casa, è perché così fan tutti . No è rimasto perché è collocato all’interno di un Decreto di protezione che lo potrebbe proteggere, oppure all’interno del Decreto famigerato di Crosetto del 16 marzo 2011, comunque paga un canone, viene registrato il Mod. 2 all’Agenzia delle Entrate previo pagamento del rispettivo importo sul mod.F23, riceve e risponde alla miriade di tante “letterine” tante lecite ed altre chiaramente dal sapore intimidatorio, può essere oggetto di indagini da parte della Guardia di Finanza o dei Carabinieri per accertare la veridicità delle sue dichiarazioni.

QULCUNO LO SPIEGHI Qualcuno a Milano, e ce ne sono tanti, visto che CASADIRITTO non c’è riuscito, spieghi a quel pensionato che se ancora miracolosamente è ancora li, non dipende certamente da lui, viste le stralunate affermazioni, ma da tanti altri che con enormi sacrifici, hanno contribuito a far si che lui e tanti altri come lui (gli indifferenti) di usufruire ancora di un tetto. Mentre Placido Tranquillo se ne sta tranquillo e placido, gli utenti degli alloggi militari sono ancora li, cocciuti a combattere per i loro diritti.

TUTTO QUESTO IN QUANTI ANNI? Ci è venuto in mente una audizione avvenuta al Senato nel 1994, quando ancora si doveva sollecitare l’applicazione di una legge già approvata la 537, art. 7 comma 9, che apriva le porte al nostro “DIRITTO” e che a distanza di quasi un anno, ancora non vedeva l’emanazione del relativo Decreto, il primo. CASADIRITTO, in Sede di Indagine conoscitiva del Senato della Repubblica, presso la Commissione Difesa, rispondeva a domande da parte della Presidenza e di Senatori. Presiedeva un autorevole Altissimo Magistrato, già Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) Raffaele BERTONI.

La sua autorevolezza era enorme. Nessun confronto. Il tema era quello di sempre, ma il clima era diverso, era più serio e autorevole, con una gran voglia di cambiare. Era il 1994, sono passati 22 anni, e vogliamo dedicare questo documento (vedi allegato Verbale di Seduta del 22 novembre 1994) all’ignaro pensionato ed a quanti come lui sono rimasti tali. Soprattutto lo vogliamo dedicare a quanti usano l’informazione, per loro scopi di ego e non per esporre problemi difficili e non risolvibili con battute insultanti. Nella seduta era presente anche il COCER, allora sensibile al problema. Poi il COCER è sparito.

Linguaggi e seduta risentono di argomenti e linguaggio, forse ormai desueti, e per quanto riguarda CASADIRITTO molto positivi, ma l’impegno e la passione di CASADIRITTO ora, era e rimane la stessa.

TANTO PER FARE UN ESEMPIO

A distanza di quasi due anni, molti ancora debbono ricevere almeno una risposta all’Istanza presentata al proprio Comando, di cui al Decreto del 7 maggio 2014, ed intanto far fronte a sobbarcarsi canoni impossibili che superano i 3.000 euro al mese, quando con l’Istanza ne andrebbero a pagare 500-600.

A distanza di molti mesi dal Decreto del 24 luglio 2015 molti Comandi rispondono ancora di essere in attesa delle linee guida per l’interpretazione del Decreto stesso.

Per coloro che già hanno risposta positiva all’Istanza di cui al Decreto del 7 maggio 2014, si è ancora in attesa di ricevere la restituzione di ingenti somme pagate in più come conguaglio. Dicono che non hanno il Capitolo e quindi non restituiscono i soldi che in alcuni casi riguardano più di 10.000 euro.

Fuori dai Decreti di protezione, piovono sfratti a Roma da parte della Marina e dell’Aeronautica a cura dei rispettivi Comandi.

C’è un piano, quello della Corte dei Conti/SMD che vuole depositare lui, il signor tranquillo, ed altre 4.182 famiglie, sotto i ponti.

Mentre lui se ne sta tranquillo, la casa del Coordinatore di CASADIRITTO è assediata da famiglie non tranquille, anzi piuttosto disperate, che presentano situazioni familiari e reddituali incredibili alle quali si tenta di far qualcosa, pur nei ristrettissimi limiti, in un mare assordante da parte delle Istituzioni ma anche di tanta tranquillità ed indifferenza di tanti di noi. Caro pensionato, al momento è un tuo dovere sapere perché non sei un abusivo e quali sono le ragioni per cui tanti in CASADIRITTO, a te sconosciuti, da anni si interessano di te. Tuo malgrado.

NON CI RESTA CHE RIDERE? ED ECCO A VOI “IL RUGGITO DEL CONIGLIO” Tra un articolo di La Porta, uno de L’Espresso ed un altro del “giornalone” on line e di carta, ecco che compare l’allegra brigata del “IL RUGGITO DEL CONIGLIO “. Nella mattinata di Venerdì 1 aprile su RAI 2, in uno dei programmi radiofonici più seguiti in primissima mattinata, (fascia ore 8 – 9 con uno share del 7,5 e più di un milione di ascoltatori al giorno ( in gran parte quelli che la mattina in auto vanno al lavoro) l’ineffabile coppia Antonello Dose e Marco Presta, dedicano salaci battute agli abusivi della Difesa. Trenta secondi di ”risate e satira” che a loro modo, commentano la situazione. Ma questa volta fuori luogo. Anziché il loro ruggito del coniglio, abbiamo avuto la sensazione di aver sentito IL RAGLIO DELL’ASINO (vedi allegato). Tranquilli, piccoli La Porta crescono.....

Sergio Boncioli

Allegati:
   Seduta del 22 novembre 1994, Commissione Difesa Senato, Audizione CASADIRITTO
   Articolo del 18 giugno 2007 di CASADIRITTO
   Trasmissione "Il Ruggito del coniglio" RAI 2, dal minuto 08:30

5 aprile 2016

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