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PIANO “CONGIUNTO“ CORTE DEI CONTI – SMD, CON ACCORDO ESPLICITO. RIVOLUZIONE ALLOGGI.
DURO ATTACCO AL MINISTRO E AL PARLAMENTO PER LE TUTELE DEL DECRETO DEL 7 MAGGIO 2014.
SI INVOCANO SFRATTI PER TUTTI

ECCO IL PIANO DELLA CORTE DEI CONTI, NELLA SUA INTEREZZA, SOTTOFORMA UFFICIALE DI DELIBERA DAMNATIO MEMORIAE, CANCELLARE TUTTO, IL NUOVO OBIETTIVO, MA PER ANDARE DOVE?

FARE TUTTO SUL MODELLO DEI CARABINIERI PER GLI ASGI. (ATTUALMENTE ASI PER ESERCITO, MARINA, AERONAUTICA). CAMBIA NATURA GIURIDICA E GRAN PARTE PROPRIETA’ DEGLI ALLOGGI. CHIESTO IL “COINVOLGIMENTO” DI ”DIFESA SERVIZI S.p.A” SU GRAN PARTE DEL PATRIMONIO. UN CHIODO FISSO, GLI SFRATTI. CASADIRRITTO SI E’GIA’ ATTIVATO

AL MINISTRO E AL PARLAMENTO CHE RICEVONO LA DELIBERA, 6 MESI PER PROVVEDERE ALLA SUA ATTUAZIONE. MA SARA’ COSI’?

CASADIRITTO VUOL VEDERCI CHIARO PER EVITARE SCENARI IMPREVEDIBILI NELLE CONSEGUENZE, CHE RICADANO SULLE FAMIGLIE. ESPRIME INTANTO TUTTA LA SOLIDARIETA’ AL MINISTRO DELLA DIFESA PINOTTI, ALL’ON.LE VILLECCO CALIPARI, AL SEN. DI BIAGIO E A QUANTI NEL PARLAMENTO, SI SONO IMPEGNATI PER I CONTENUTI DEL DECRETO 7 MAGGIO 2014

NULLA DA DIRE INVECE DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI SULLE CAUSE E RESPONSABILITA’ DELLO SFASCIO DEGLI ALLOGGI. UN PIETOSO COLPO DI SPUGNA. AL LORO POSTO, QUELLI CHE APPAIONO REITERATI ATTACCHI AL DECRETO DEL 7 MAGGIO 2014.

QUESTA E’ L’ARIA CHE TIRA.

Non assistere passivamente e acriticamente a quanto impartito con la “Deliberazione” n.10/2015/G Corte dei Conti Sezione Centrale di Controllo, adunanza dei Collegi I e II e del Collegio per il Controllo delle Entrate del 15 ottobre, trasmessa alla Camera dei Deputati ed altri Organi dello Stato con prot. 19.11.2015, che si riporta in allegato e riproducibile nella sua formulazione integrale. Se CASADIRITTO ne sarà capace: aprire subito una trattativa con Difesa e Parlamento.

Era destinata ancora per un pò di tempo ai soli addetti istituzionali, tenendo il documento negli anfratti più inaccessibili per essere poi sfoderata a giochi fatti per poi approvare il tutto entro 6 mesi dal protocollo d’arrivo, come dice la Corte. Ma nel percorso, quel documento ha dovuto fare una fermata in più a Via Garibaldi, in prossimità delle feste di Natale: Ora CASADIRITTO, ne ha potuto leggere le parti, darne un primo giudizio, discuterne perfino con i membri della sua Segreteria allargata. Ha avuto anche importanti contatti preliminari. Ora il documento viene pubblicato allo scopo di renderlo noto, in primis alle famiglie e poi agli altri, addetti ai lavori compresi, Comandi , Enti, Organi di Rappresentanza e specialmente con questi ultimi cercare trovare utili elementi di convergenza. VIENE PUBBLICATA DA CASADIRITTO NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE

LA NOTIZIA E’ QUESTA: Alloggi Difesa, tutto cambia, o meglio cambierebbe. Non più ASI, AST ASGC e quanto altro. Solo alloggi ASGI, gratis completamente come per l’Arma dei Carabinieri. Nel documento della Corte dei Conti per i sine titulo , si afferma ”l’esigenza di recuperare tali alloggi e di procedere di conseguenza” Tutto sembra fatto e soprattutto per giunta concordato. Da chi?

“Lo Stato Maggiore della Marina ha formulato la proposta di istituire gli alloggi ASGI, attualmente previsti dalla normativa vigente per il solo personale dell’Arma dei Carabinieri, anche per le altre Forze Armate”. Lo “Stato Maggiore della Difesa, condotto gli opportuni approfondimenti congiuntamente agli Stati Maggiori di Forza Armata ha ritenuto la proposta condivisibile”. (Cap. III punto 4.3. pag.45).

E gli altri? Ministro e soprattutto Parlamento?

Solo funzioni esecutive e attuative? Adotteranno, entro sei mesi dalla data di ricevimento della presente Relazione, le misure CONSEGUENZIALI adottate ai sensi dell’art. 3 c. 6.1. n.20/1994 come modificate dall’art. 1 e 172 n. 266/2005? (dispositivo Delibera pag. 8)

SCIVOLONE ISTITUZIONALE Al di la del merito, sembra a CASADIRITTO gravissimo, quello che appare uno scivolone riportato dal Documento quando incorre nei confronti dello Stesso Ministro della Difesa, nella Relazione “Sintesi” punto a. pag. 12 , quando si afferma: “… l’intenzione dell’Autorità politica di recuperare tali alloggi (dei sine titulo n.d.r.) è stata contraddetta dal D.M. del 7 maggio 2014 che ha ampliato le c.d. ( forse cosiddette? n.d.r.) “ fasce protette” incrementando il numero degli utenti nei cui confronti non sarà possibile procedere al recupero degli immobili. Ci appare paradossale….” Quasi con ossessione tale linguaggio appare reiterato poi a pag. 57 punto a. e a pag.56. Quindi una esplicita “accusa” al Ministro,” reo “ solo di aver cercato di porre un freno in qualche modo, all’azione operata dai canoni cosiddetti di mercato di cui tutto sappiamo, comprese le origini occulte dell’Obiettivo 9 tutti sanno, ricusate anche dallo stesso Crosetto.

Una scivolata oltre che verso un Ministro della Repubblica, anche verso il Parlamento che (all’unanimità) in modo sovrano ha espresso parere favorevole, e paradossalmente anche verso la stessa Corte dei Conti che ha esaminato e registrato quel Decreto del 7 maggio e altre decine di Decreti annuali che dal 1995, in attuazione di varie leggi Finanziarie, la 537 del 1993 la 724 del 1994, che al loro interno già prevedevano quelle condizioni di tutela che ora vengono attaccate così sfacciatamente. Poi i Decreti attuativi che la Corte dei Conti ha sempre controllato, approvato e registrato, applicavano quanto di conseguenza fissando modalità e reddito. Ora, non si sa perché la Corte dei Conti se la prende contro gli ”abusivi” e il Ministro che li protegge. (questo si che è un paradosso).

Che risponderebbe per esempio a chi si domanda,di quali controlli e quali conti sono stati fatti per controllare le origini dei 5.000 alloggi vuoti molti dei quali abbandonati dai sine titulo proprio per quei “canoni” inventati, che la stessa Corte ora annota, senza tanti perché, le vendite fallite di quei “rifiuti solidi urbani” chiamati ancora alloggi, anche se dopo 8 tentativi d’asta nessuno le compra a quei prezzi, i denari accumulati con i canoni dei sine titulo per essere erogati come mutuo casa per i militari in servizio, dal 1994 ad oggi, prelevati pro quota dai canoni e mai concessi, le inesistenti spese per la manutenzione. Sostituite, quando era possibile, da sacrifici che gli stessi utenti sono tuttora costretti a sborsare, pena l’ulteriore degrado. Cecità che con dispiacere, sembra trapelare dalle righe di un Organo così autorevole in un documento che trova altri accordi tralasciando le cause per arrivare a cancellarne solo gli effetti. Istituzioni che dovrebbero invece rispondere a quelle domande, che da anni vengono poste in modo chiaro ma inutilmente dai diretti interessati e da chi li rappresenta, ovvero da CASADIRITTO, anche in sedi autorevoli come le Commissioni Difesa.

Uno scivolone istituzionale, sembra, al di là del merito e delle soluzioni avanzate. Una fuga in avanti. Una damnatio memoriae per cancellare le vere responsabilità. Metterci una pietra sopra e non rispondere e cercare le motivazioni sfascio e delle sue cause. Almeno l’attacco al Ministro, questo si poteva evitare. Se ben ricordiamo quel famoso Decreto del 7 maggio fu “inguattato da “ vecchi marpioni” per quasi due mesi nei meandri di un Ministero, per lanciare un segnale forte, che ora alla luce dei fatti, sembra che in molti non avrebbero mai “digerito”.

PORTA SANTA? Per adesso CASADIRITTO, rendendo nota la “delibera” allegata, vuole porre essenzialmente un problema, non certamente quello della rimodulazione del sistema alloggiativo, delle sue carenze e delle responsabilità pregresse e attuali. Ma quello che sembra ora urgente è quello della collocazione futura dei sine titulo che non sappiamo immaginare che sarà quello che la Corte dei Conti ora ipotizza, in maniera così esplicita quando afferma a pag. 57 punto 7 “….il problema dei sine titulo , fatta salva la necessità di valutare situazioni particolari contingenti, non può che trovare soluzione mediante il recupero ai fini di tali alloggi” Il Parlamento, discuterà i dettagli, ma questa è la sostanza, sembra dire.

Noi diciamo invece che siamo d’accordo che la Difesa abbia non solo il diritto ma anche il dovere di modificare ciò che non funziona e ciò che va fatto per meglio razionalizzare il sistema. Ma almeno dopo aver fatto una necessaria autocritica da parte di chi era preposto alla responsabilità della gestione degli alloggi. Al Parlamento poi il compito primario di affrontare tutto, dettagli compresi, ma non sotto il pesante diktat imposto attraverso un ultimatum nelle forme e nei risultati finali che leggiamo . Lo stesso Parlamento ed il Ministro, in maniera auspicabile hanno altresì il diritto e la possibilità di ribadire e confermare quanto essi stessi hanno sovranamente approvato in tema di protezione delle famiglie.

Alla Corte dei Conti il diritto/dovere di controllare l’applicazione dei Decreti e rilevare le eventuali disfunzioni ed i relativi rendiconti. Poi se dovrà cambiare l’assetto degli alloggi, la loro proprietà, la loro organizzazione, “coinvolgendo” Difesa Servizi S.p.A. nella proprietà e nella gestione degli alloggi, facciano pure. Ma con le cautele e le precauzioni che il caso richiede. E non come sembra, che vogliono risolvere il papocchio di quaranta anni, con un bagno purificatore, una specie di “PORTA SANTA” usata per purificare da colpe certe, chi ha gravi colpe, senza pentimento e redimere tutto e tutti, rimuovendo quella che noi chiamiamo la damnatio memoriae, sparando a zero contro i sine titulo in ogni pagina.

QUARANTA ANNI DI INEFFICIENZE , POI CON TRE PASSAGGETTI FANNO GOL, MA E’ UN AUTOGOL. Ripercorrere il periodo dal 1978, la data della prima riforma, richiamata dal Documento, facendo un “passaggetto” di trenta anni fino al 2008, data del Decreto del 18 maggio 2008, che snatura i generosi intenti della legge 244, fatta per creare un circuito virtuoso, che sono riusciti a far fallire con il famoso quanto incredibile piano casa di cui al Programma pluriennale per la costruzione, l’acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio per il personale militare di La Russa, che il COCER aveva bocciato, che il Consiglio di Stato aveva rigettato per tre volte arrendendosi alla fine al personaggio che firmava quel Decreto e arrivare con un assist al Decreto 7 maggio 2014 per addossargli addirittura colpe anziché meriti, non sembra davvero una attenta visione strategica del “ teatro” di battaglia, ma una banale quanto carente ricostruzione. Se questa è la strategia saremmo felici. Ricondurre quel Piano del Programma pluriennale ad una vera e propria rimozione post-mortem solo perché quel Piano era irrealizzabile e non averlo detto allora, non è una grande bella figura. Rimuoverlo ora vuol dire avere delle responsabilità oggettive. Ora in mano, depurate e rimosse le gravi colpe, rimangono solo gli sfratti ed a essi si attaccano.

GIRANO LA FRITTATA, SINE TITULO NON E’ SINONIMO DI ABUSIVO. Non permetteremo di girare la frittata scambiando colpe e colpevoli e loro le vittime. Qui ci rivolgiamo anche all’Espresso, famoso e patinato settimanale che in queste ore, credendo di fare un fantastico scoop, contro i più deboli, scade nel più becero e forse inconsapevole (?) analfabetismo dei fatti, non affronta invece, come dovrebbe e come avremmo sperato, in una indagine giornalistica, il problema, ma si limita a riportare con qualunquismo, approssimazione, inesattezze e insulti, che niente aggiunge alla vasta e screditata serie di insulti che da sempre ci vengono rivolti con asfissiante monotonia. Non abbiamo soldi e tempo per dedicare quello che sarebbe un diritto di giustizia nel ristabilire un minimo di verità, un diritto non di casta come vuole fare intendere anche quel settimanale ma di gente anche umile ma non per questo scema, che lotta da tanti anni per avere un diritto. Nel diritto, è stata sempre quello di comprendere anche CASADIRITRTO avanzando proposte nelle Sedi opportune, interloquendo con ministri e Parlamento, trovando sempre , se le proposte erano ritenute valide, orecchie sia per ascoltare e poi realizzare.

Lo stesso contenuto, poi snaturato, all’interno della Legge Finanziaria 244, recepiva nei principi, quello che famiglie e CASADIRITTO avevano per anni sostenuto. Eliminare gli sfratti perché inutili, introducendo vendite e nuove costruzioni. Altro che abusivi, quasi fossimo l’accozzaglia qualunquistica ed opportunistica, come appare e come sembra raffigurarci la descrizione fatta dalla Corte dei Conti e accodandosi anche quel settimanale.

Con il fallimento completo di questi 40 anni, l’operazione più subdola sarebbe quella di buttare il passato, cioè l’acqua sporca assieme al bambino, cioè le persone perbene. Ora in queste ore poi “girano” anche strane attenzioni contro la nuova ”casta”, che sarebbero le categorie protette e in genere tutti i sine titulo, anche su siti fino ad ora sconosciuti, di cui nessuno ne sentiva e ne sente la necessità (visto il loro livello) ma all’interno “dell’ambiente” e per questo utili allo scopo. Liberi di farlo, ma fino ad ora dove erano?. Non ci risulta che abbiano mai battuto un colpo nel senso giusto. Il clima è tremendo ma dobbiamo mantenere la calma, stretti tra SMD, Corte dei Conti e “bufale”.

INTANTO CASADIRITTO: TROVARE IDEE E COLLEGAMENTI. SOLIDARIETA’ AL MINISTRO PINOTTI

Nell’antivigilia di Natale, a Roma nella casa del Coordinatore , si è riunita una Segreteria allargata Straordinaria di CASADIRITTO. Nel giorno di pochissime ore si sono trovati una ventina di rappresentanti di molti i Comprensori della Capitale, da quello Esercito e Aeronautica di Via Piacentini, di Esercito Via Garibaldi, di Via Napoli Esercito, del Flaminio Esercito, Aeronautica di Via Luchino dal Verme al Prenestino, Esercito della Cecchignola,Esercito di Via delle Medaglie d’Oro, Esercito del Trionfale, Marina di Via Romeo Romei (P.le Clodio) Marina di Ciampino, Esercito di Civitavecchia, Marina , La Storta.

In via preliminare tutti hanno espresso meraviglia e sorpresa per l’attacco portato, in quella prestigiosa Sede, al Ministro della Difesa Pinotti. Sarebbe stato coerente invece formularne l’elogio, assieme a componenti della Commissione Difesa di tutti i Gruppi Parlamentari ed in particolare l’on. Calipari relatrice e sen. Di Biagio che da anni seguono la materia, in quanto il Decreto del 7 maggio 2014, con i suoi contenuti, recepiva anche le indicazioni che la stessa Commissione Difesa aveva formulato in sede di Risoluzione, ben prima che lo stesso Ministro della Difesa prendesse possesso dei suoi pieni poteri.

Con il Decreto poi emanato il 7 maggio si è posto fine ad uno svuotamento degli alloggi generalizzato, dovuto ai canoni insostenibili anche per le famiglie meno abbienti e nello stesso tempo evitando il completo svuotamento degli alloggi attraverso il ripristino di un canone sostenibile. E quale sarebbe la critica? Il Ministro va elogiato. Il Ministro ha cercato di tamponare il danno anche dal punto di vista economico procurato dagli insostenibili canoni precedenti che stava provocando la caduta degli incassi. Questo rappresenta un atto coraggioso anche per tamponare quel danno economico che la Difesa subiva a seguito della fuga dagli alloggi di utenti monoreddito, anche in servizio, per l’insostenibilità di canoni attraverso quei coefficienti mai applicati in Italia, su alloggi destinati e costruiti come edilizia pubblica. Poi le case vuote rimanevano tali per mancanza di risorse destinate alla ristrutturazione . Il Decreto del 7 maggio ha avuto il merito di interrompere in parte tale infernale meccanismo, evitando il totale spopolamento. Poi ci sono anche le ragioni sociali, il che non è una parolaccia.

Nell’incontro, anomalo visto i tempi delle festività ma era un incontro necessario, si è entrati nel merito del Documento e si è deciso di attivare immediatamente con proprie delegazioni una serie di incontri a livello Istituzionale. Successivamente, ed è questa la sede, si sarebbe diffuso il documento attraverso una nota Ufficiale di CASADIRITTO e attraverso tutti i coordinatori investendo le famiglie e gli utenti sull’’intero territorio nazionale, raccogliendo dove possibile proposte suggerimenti e sensazioni. Invitiamo quindi, in questa occasione, quanti potranno leggere queste note e la documentazione allegata a farsi promotori, in ogni dove, di quanto è nel loro interesse.

CASADIRITTO, nei limiti delle sue forze ma con la forza della ragione alla quale come sempre, bisognerà fornirla di valide gambe per camminare e dei necessari collegamenti, ce la metterà tutta, ma proprio tutta, per compiere un’altra impresa, che al momento appare ardua. Isolarci e dire semplicemente che abbiamo ragione, però sarebbe sterile oltre che suicida.

Sergio Boncioli

Allegati:
   Versione integrale della Delibera con preghiera di riprodurla assieme al Report e darne massima diffusione.

10 gennaio 2016

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