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QUANDO IL CAVALLO BEVEVA
POI “QUELLI LA” HANNO CHIUSO L’ACQUA. ORA IL CAVALLO E’ MORTO

In un contorno di tristi spettacoli, tra battibecchi, chi si autoproclama cane da guardia, ex generali in pensione rancorosi, ex ministri in attesa in sala da aspetto, chi vuole il palchetto centrale del 2 giugno e protesta, e la vecchia guardia degli ultras con la voglia mai assopita di fare piazza pulita in materia utenti senza titolo di alloggi della Difesa.

Non sono tempi normali, anche se per gli utenti degli alloggi della Difesa con titolo e senza titolo, il concetto di normalità rimane una teoria del pensiero e molto difficile a declinare. A forza di fare piccoli passi in avanti, si sono succedutosi sempre giganteschi passi indietro. Ovvero dalla Legge 724 del 1994, ai canoni del Decreto del 16 marzo 2011 ( Crosetto). Una specie “dagli Appennini alle Ande” senza ritorno. Non solo per quanto riguarda i senza titolo, come ci chiamano, ma anche per tutto il sistema alloggiativo, quindi anche per i militari con il titolo e quanti aspirano ad un alloggio della Difesa.

Casadiritto ha sempre pensato che il “ sistema alloggi” appunto in quanto tale, sia complementare tra tutti i protagonisti e in forte dipendenza tra di loro. Una specie di “ catena biologica” che può esistere semplicemente in natura, ove una specie animale o vegetale vive in funzione dell’altra specie, e finchè sopravvive l’altra specie. Se ciò non avviene l’intero sistema declina.

CASADIRITTO AVEVA VISTO GIUSTO. La nostra catena biologica, fuori dalla metafora, consiste che la Legge 724 ( ex 537) permetteva di poter pagare un canone sostenibile e accettabile (o equo canone o canone maggiorato del 50%) a secondo del reddito. Contemporaneamente all’incasso dei canoni, la Difesa destinava i molti milioni di euro incassati, alimentando due canali:

IL PRIMO, era quello di destinare su differenziate percentuali, risorse per manutenzione ordinaria e straordinaria.

IL SECONDO, era quello di dare una possibilità concreta, in moneta sonante, di ottenere un mutuo per i militari in servizio e i volontari a ferma non breve. Tale fondo casa era alimentato dai canoni pagati dai senza titolo.

Tale sistema ha funzionato in maniera quasi normale dal 1994 al 2011, con attacchi, indovinate da parte di chi, sempre respinti.

TROVATA LA SOLUZIONE (la legge era stata fortemente voluta da Casadiritto con una raccolta di firme già dal 1993), occorreva sfasciare tutto. I Vertici della Difesa dal 2008 al 2011, non avendo la capacità ne di gestire ne di comprendere come mai qualcuno si era messo tra i loro piedi, ovvero avesse fatto “ una invasione di campo” che pregiudicava la loro capacità di “ manovra” in tutti i sensi, ma non avendo soprattutto la capacità innovativa ne culturale di gestire ne il primo ne il secondo canale, hanno puntato tutto sull’odio per incitare i militari in servizio contro i militari senza titolo, attraverso due strumenti.

Quello informativo, indottrinando schiere di “ giovani colonnelli” per un indottrinamento e per la divulgazione informativa. A tale proposito è da ricordare la Circolare dello Stato Maggiore Aeronautica SMA ORD 001, quella che faceva divieto ai sine titulo di essere ammessi a partecipare a qualsiasi manifestazione ufficiale e Cerimonie (?) per forse ghettizzarli in quanto “ appestati”.

Ma soprattutto quello tecnico operativo quando si è dato il via all’elaborazione di un progetto per spazzare via la legge 724, con il Documento Obiettivo 9 . Tale Documento poi ha dato il via al Ministro La Russa e al Sottosegretario Crosetto di mettere in pratica quanto declamato da SMD con l’Obiettivo 9 e tradurre in pratica il tutto con il Decreto del 16 marzo 2011. Solo più tardi lo stesso Crosetto, sulla via degli scatoloni, andato via dal Governo, in un sussulto di autodifesa a Piazza Montecitorio rese pubblica confessione ad una sparuta Delegazione di Casadiritto direttamente in Piazza, tra cui un maresciallo ridotto alla fame con il suo Decreto e a Boncioli, con un testuale e laconico: la colpa non è mia ma “di quelli là”.

DA ALLORA IL CAVALLO NON HA BEVUTO PIU’ ED E’ MORTO’ PER MANCANZA DI ACQUA. Con l’introduzione del canoni di mercato in moltissimi casi impossibili, come scritto nero su bianco con impudente e sprezzante disinvoltura sul Documento SMD in nostro possesso. Le case si sono svuotate ed è scattato per molti anche l’obbligo del rilascio. Le case si sono svuotate in 5.000 unità e le casse della Difesa anche. Da allora è cominciata l’insostenibilità del sistema alloggi ed è stato il DEFAULT e la bancarotta, senza che siano mai stati individuati i Responsabili, almeno come tali. Ma tutti sanno chi sono.

DI SALTO IN SALTO Da questo momento in poi tutto è saltato, soprattutto l’art. 286 comma 4 del Codice di Ordinamento Militare e naturalmente la Legge 724.

Niente dei 51.000 alloggi nuovi del fantomatico Piano Casa di LA Russa, poi fanno saltare il sistema manutenzioni e anche il tesoretto del Mutuo Casa ( Legge 724) trasformato con un solo colpo da SMD in un misterioso FONDO GARANZIA beffando i militari in servizio. Tanto loro stanno zitti avranno pensato. Appunto certi personaggi odiano Casadiritto. Poi i demolitori vanno alla Corte dei Conti e supplicano, che loro, i Vertici, non hanno più la capacità di gestire il sistema alloggi e chiedono che tutto sia demandato a DIFESA SERVIZI.

FORMIDABILI COINCIDENZE Dopo la richiesta operata da SMD alla Corte dei Conti, la situazione si è impantanata. C’è stato l’arrivo del nuovo Governo nel 2018 ed alla Difesa abbiamo un nuovo staff ed un nuovo Ministro con il quale stiamo cercando disperatamente di confrontarci.

Casadiritto cerca nei modi che sappiamo di arrivare ad un incontro con il Ministro da circa 1 anno. Questo incontro supponiamo che è osteggiato dall’ambiente che ha creato l’Obiettivo 9 e dai loro seguaci. Ma ora c’è un fatto nuovo.

Dalle cronache giornaliere su quotidiani e talk show politici, (o del teatrino della politica) assistiamo sbalorditi a battibecchi che investono la Difesa, ad opera di figure anche istituzionali, che dovrebbero trovare una simbiosi con il Ministro, e che con formidabile coincidenza attaccano il Ministro da più parti: ex Capi di Stato Maggiore, che partendo dalle loro pensioni arrivano ad altro, dall’esterno le provocazioni di giornali tipo “ Libero” Vertici silenti ed ex Vertici logorroici, ex Ministri ora attuali Parlamentari, altre figure minori che per protesta non partecipano alla sfilata del 2 giugno, Festa della Repubblica e non dell’esibizionismo di chi vuole un posto in prima fila. Al momento non sappiamo quali saranno e se ci saranno conseguenze a questo inedito attacco. O se si deciderà di far finta di niente.

Casadiritto continua a chiedere l’incontro per poter esporre il proprio parere in merito agli alloggi, ma mettendo in luce l’urgenza per ovvi motivi. Non c’è bisogno di mettere altra benzina sul fuoco. Il Ministro ed il suo entourage dovrebbe “ avere la sensibilità” che è proprio questo è il momento di risolvere una situazione ormai in cancrena e l’ascolto di tante famiglie attraverso Casadiritto potrebbero contribuire in senso favorevole a sdrammatizzare questa strana situazione. Concentrandosi su problemi concreti in maniera pragmatica, si potrebbe sciogliere quello che appare un nodo gordiano.

IL PERICOLO DEI PERICOLI Quello che potremmo augurare a tutti, nel momento che osserviamo un contrasto così aperto anche nei Palazzi di Via XX Settembre o ad essi vicini, che le famiglie e gli utenti non si facciano prendere dal panico per questo caos addirittura nelle Istituzioni. Ne che partecipino a tifoserie di sorta pur esaminando i fatti che sono davanti agli occhi. Se volano gli stracci o altro, poi il tutto rischia di caderci in testa. E come noto è sempre la parte più debole che soccombe nel conflitto tra “ i poteri”.

QUALE INVECE IL PERICOLO IMMEDIATO? Quello che avertiamo invece è che qualcuno all’interno di “ certi Comandi” ai quali è demandata l’applicazione sul campo di Leggi e Regolamenti, approfittando della confusione, si faccia prendere dall’euforia del momento, anche per mancanza di controlli e direttive chiare, e dalla confusione che è comunque endemica, ci metta del suo. Nella confusione ci può essere qualche “ testa calda” che vorrebbe prendere delle iniziative. E quale miglior tema come quello degli alloggi, si presta come terreno di prova su come misurare le proprie “ capacità”? Essere riusciti dove gli altri non sono mai riusciti, nell’andare oltre. E questa potrebbe essere la loro occasione d’oro per mettersi alla prova, seppure dalla parte sbagliata.

Sono 12 mesi che chiediamo continuamente l’incontro con il Ministro Trenta. In un Paese normale anche tenuto conto dei problemi in Agenda, ciò sarebbe avvenuto nel breve o nel medio termine. Ma noi stiamo entrando nel lungo termine.

CITANDO KEYNES Facendo il verso ad una frase di Keynes a proposito di questo, ci viene da pensare che passato il breve termine, passato il medio termine, “ nel lungo periodo saremo tutti morti”. Così affermava in maniera ironica JOHN MAYNARD KEYNES, uno studioso di economia, rispondendo ai suoi interlocutori.

Allora, Signora Ministro, evitiamo almeno questo, per il resto ne parleremo.

Sergio Boncioli

9 giugno 2019

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